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Il progetto di Aurora – zona L’Aquila

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Il progetto di Aurora – zona L’Aquila

Abito in centro storico all’Aquila un anno ormai, e se da una parte vedo questa città fiorire di nuove costruzioni e iniziative, ancora troppe strade sono grigie e impraticabili. C’è una grande differenza tra quello che vedo nelle strade principali e nelle stradine limitrofe, dove raramente passa qualcuno.
Perché non prenderci cura di questi luoghi, renderli nuovamente luogo di passaggio?
Perché non iniziare dal colore?
Così mi viene l’idea di avviare un progetto di yarn bombing. Abbellire, si, ma non solo, queste strade.
Partiamo in pochi, con piccole installazioni ancora in corso d’opera, poi qualcuna delle ragazze che si è offerta di aiutarmi mi consiglia di contattate l’associazione “Animammersa” che ha già realizzato uno stupendo evento di yarn bombing nel 2012.
Loro accolgono l’idea con entusiasmo e la trasformano in un evento ancora più bello, che coinvolge non solo L’Aquila, ma tutto il mondo.
Diventa insomma qualcosa di veramente grande, importante, che vuole lasciare un messaggio forte che parla di accoglienza, collaborazione, cura di questi luoghi.
Per la mia personale installazione ho immaginato qualcosa che possa coinvolgere tutti, ma proprio tutti, anche chi non sa fare la maglia o usare l’uncinetto.
Si tratta di realizzare dei semplici pom pom. In rete si trovano centinaia di tutorial su come farli, sono semplici, divertenti, anche i bambini li possono realizzare.
Qualsiasi dimensione, colore, quantità saranno assolutamente ben accetti. Le pezze dovranno arrivare entro e non oltre il 30 marzo.
Non dimenticare di includere al pacchetto che manderete anche il nome della persona, istituto, scuola o associazione che li ha realizzati.

Per avere maggiori informazioni scrivi a: nekocherry@gmail.com

 Le pezze per questo progetto andranno spedite a:

Associazione Culturale Animammersa

c/o Patrizia Bernardi

Strada statale 17 bis, Paganica 67100 L’Aquila

(usando la postilla sul pacco “per Aurora”)

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Il progetto di mettiamoci una pezza

************  English  ************

I moved in the historic centre of L’Aquila one year ago and while I see this city flourish with new buildings and initiatives, too many roads are still grey and damaged. There is a big difference between what I see in the main streets opposed to the surrounding streets, where rarely someone goes for a walk.

Why not to take care of these places, make them a place where people walk again? Why not to start colouring them? So, I came up with the idea of starting a yarn bombing project. To adorn but not only, these streets. We started, it was only few people at the beginning, with small installations that are still in progress. Then some of the girls who offered to help me recommend contacting the association “Animammersa” that already realized a wonderful event of yarn bombing in 2012. They welcomed the idea with enthusiasm and turn it into an even more beautiful event, which involves not only L’Aquila, but all the world! In short, it becomes something really big, important, that wants to leave a strong message that speaks of hospitality, collaboration, taking care of these places.

For my personal installation, I imagined something that could involve everyone, even those who cannot knit or use crochet. It is about making simple pom poms. On the internet there are hundreds of tutorials about how to make them, they are simple, fun, even children can make them. Any size, colour, quantity will be absolutely welcome. In the package you will send, do not forget to leave a note with the name of the person, institute, school or association that made them.

For more info, please write to: nekocherry@gmail.com

You can send your pom poms to this address:

Associazione Culturale Animammersa

c/o Patrizia Bernardi

strada statale 17 bis, Paganica 67100 L’Aquila

( please write down on your parcel that the  content is for Aurora)

The mettiamoci una pezza project

Mettiamoci una pezza! 2019

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installazione realizzata da Social Crochet

Il 2012 è stata una bomba, tutto quello che ne è seguito un pallido ricordo.

Lo stupore purtroppo non si rinnova, lo provi una volta. Poi temi che le volte successive possano apparire come un’ombra sbiadita.

Eppure…eppure ne abbiamo ancora voglia.

Proviamo a partire da qui: ciò che per noi è veramente importante è quello che riusciamo a fare con gli altri. O che vorremmo fare. Sono quelle le uniche azioni che generano segni indelebili, le conserviamo nella nostra memoria e qualificano le nostre esperienze.

Gran parte del resto passa, come sono passati questi dieci anni.

Quando noi sogniamo lo facciamo in grande, forse perché Mettiamoci Una Pezza ci ha abituato a questo. Oppure perché tra le tante chiacchiere il messaggio veicolato dalle “pezze” è davvero potente ed attuale.

Noi ci crediamo ancora, e ancora.

Questo progetto è dedicato alla rete che esiste dal 2012, che nascendo spontaneamente ha voluto  condividere i princìpi di quell’azione riconoscendone il valore intrinseco di denuncia e di partecipazione dal basso. Cura, attenzione, conoscenza del territorio, tutela del paesaggio e del patrimonio artistico  come bene comune ed eredità culturale.

Proprio per questo non è solo la nostra città oggi il soggetto del progetto, ma i vostri luoghi, i vostri territori, quartieri ed incompiute che deprimono il paesaggio.

Allora quest’anno proviamo ad allungare il passo e a venirci incontro.

Vi chiediamo non solo di partecipare ma di essere voi per primi gli autori di un tassello da unire, anche solo virtualmente, a noi.

Provate ad immaginare: tendere un filo che rimbalza da un territorio ad una città, da una zona all’altra del paese e che, grazie ad una video-istallazione si potrà vedere da L’Aquila il 6 aprile 2019 e attraverso la nostra pagina Facebook, e tutti gli altri canali, rimbalzerà di nodo in nodo.

E’ molto più semplice di quello che appare.

Basta che voi individuiate un luogo, la vostra zona rossa, facciate le pezze per evidenziarla, ed infine le filmiate con un video che condividerete con noi. In questo modo da qui non assembleremo solo le pezze ma anche le vostre azioni, trasformando così quella giornata in un Urban Knitting Day

Hastag del progetto #mettiamociunapezza

************ English ************

In 2012 the project was a success, but what followed was a pale memory.

That kind of amazement, unfortunately, cannot be renewed; you can try it once. Then you fear that when you will try again, it may look like a faded shadow.

And yet … we still want to do it.

Let’s try to start from here: what is really important for us is what we can do with others. Or what we would like to do. These are the only actions that generate indelible signs, we keep them in our memory and they qualify our experiences.

Much of the rest passes, as these ten years have passed.

When we dream, we do it big, maybe because “mettiamoci una pezza” made us used to this. Or because among the many chatters, the message conveyed by the “pezze” is really powerful and current.

We still believe in this project.

This project is dedicated to the network that got together spontaneusoly in 2012, with the aim of sharing the principles of that action recognizing the intrinsic value of reporting and participation from below.

Care, attention, knowledge of the territory, protection of the landscape and artistic heritage as a common value and cultural heritage.

Exactly for this reason, it is not only our city today the subject of the project, but your places, your territories, neighborhoods and unfinished works that make the landscape so sad.

Therefore, this year we try to reach out to you with our hands.

We ask you not only to participate but to be the authors of a piece to connect, even if only virtually, to us.

Try to imagine: to stretch a thread that rebounds from a territory to a city, from one area to another of the country and that, thanks to a video-installation will be seen from L’Aquila on 6 April 2019 and through our Facebook page, and all other channels, will bounce from knot to knot.

It is much simpler than it appears.

As long as you identify a place, your “red area”, make the pieces to highlight it, and finally you film them with a video that you will share with us. This way, from here we will not only assemble the pieces but also your actions, thus transforming that day into an Urban Knitting Day.

 

Hashtag of the project #mettiamociunapezza

how to participate

 

Non è un semplice calendario

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locandina_calendario_anima2015_WEB….è un racconto, un’emozione, un ricordo. Ci sono foto, storie, nomi.

E’ un pezzetto di voi e di noi. Ed è un peccato non averlo! ultimaagostodicembrescrivete a mettiamociunapezza@gmail.com

Prima di partire

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foto di Simona Iovane

foto di Simona Iovane

Quando il cuore e il cervello si uniscono per far fronte ad un’ingiustizia, noi di Animammersa non ci fermiamo. L’ingiustizia è rappresentata, per noi, dalla prevenzione mancata, dai silenzi, gli slogan inutili, e dalle telecamere spente su tutti i territori colpiti da catastrofi naturali, in questa Italia sguarnita, impreparata e pericolosa.

Abbiamo raccolto l’invito a partecipare al Guinness dei primati, per cucire la coperta più grande del mondo. Ci è parso il momento giusto per sottoporre sotto una lente mondiale il nostro slogan, la nostra battaglia politica: Una zona rossa, ovunque si trovi, è questione nazionale”. Lo abbiamo detto all’Aquila, nel 2012, con l’azione più grande di urban knitting mai provata in Italia; lo abbiamo detto in Emilia Romagna, nel 2013, lo andremo a dire a Trieste, domani, dove da tutta Italia sono arrivate pezze di lana per cercare di rivestire i 1024 metri quadrati di Piazza Unità d’Italia, a Trieste. Abbiamo fatto una “prova generale” per vedere il risultato del nostro lavoro, i 70 metri quadrati di denuncia da portare a Trieste, messi insieme – come al solito – da mani provenienti da tutto il Paese, srotolando il lavoro sulla scalinata di San Bernardino, ed ecco il risultato.

foto di Francesca Cocciante

foto di Francesca Cocciante

 

foto di Giuliano Maragni

foto di Giuliano Maragni

foto di G. Maragni

foto di G. Maragni

 

 

 

 

 

Lo facciamo insieme, come sempre, portando un segno rosso di passione e denuncia.

Ci vediamo a Trieste!

cominciamo!

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Ciao a tutte/i, oggi cominciamo ad assemblare la frase che accompagnerà la nostra e vostra coperta.

L’idea di partecipare ad uno dei giochi più conosciuti al mondo con una denuncia ci piace sempre di più. Una denuncia che racchiude tutto il territorio italiano. Il famoso filo rosso che unisce l’Italia da nord a sud. Un filo rosso che vi trova sempre pronte/i ad esserci, a levare la vostra voce in un modo pacifico ma incisivo, “a suon di ferri corti”. Con grande emozione vi abbracciamo e vi ringraziamo per le bellissime parole con cui accompagnate le vostre pezze. Ogni anno ci diciamo “vabbè questa è l’ultima” ed ogni volta ci “ricaschiamo”, fortunatamente! Prima o poi pubblicheremo le vostre lettere, se ci darete il permesso. Grazie, grazie di esserci!

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Grazie

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Ieri siamo rimaste in silenzio, ne avevamo voglia perché dopo una giornata importante come quella trascorsa insieme a tutti voi avevamo bisogno di riflettere su ciò che avevamo visto, ascoltato, conosciuto.

Il racconto dei fatti, in estrema sintesi, può essere visto come una semplice questione di equilibrio tra parole; e sapendo che, se si scivola su un aggettivo la narrativa diventa cemento, per ora, vogliamo limitarci a ringraziare.

Grazie ai nuovi amici: Rada, Mario, Skender, ai fratelli Martone. Arrivederci.

Grazie agli amici di sempre, che ci stupiscono ogni volta per la loro disponibilità, la presenza sorridente e i doni inaspettati. A questo proposito vogliamo ringraziare in particolare il Comitato Vittime Casa dello Studente e il circolo ARCI Querencia. Loro sanno il perché!

Grazie alla Vitivinicola Italo Abruzzese alla Libera Pupazzeria e a News Town

Grazie a tutti.

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P.S.: ricordatevi che per quest’anno il progetto di Mettiamoci una Pezza non termina il 6 Aprile, quindi fuori i ferri corti che c’abbiamo tanto da  fare!

 

foto di: Tullio Bugari, Francesca Cocciante, Simona Iovane

oggi non si parla di guerra

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Il  6 aprile aquilano rappresenta per tutti noi uno spartiacque tra una vita e l’altra.

Rappresenta un giorno tragico, fatto di perdite e dolore.

Rappresenta però anche una vita inevitabilmente nuova, fatta di reazione, coraggio e nuove consapevolezze.

Le donne di Animammersa hanno portato avanti, in questi anni, iniziative che raccontavano anche la voglia di agire e reagire.

Quest’anno, vogliamo condividere il nostro 6 aprile con un altro 6 aprile, quello del 1992 che segnò l’inizio dell’assedio di Sarajevo, e vi racconteremo di una esperienza umana e lavorativa, che nasce in un territorio di guerra ma non parleremo di guerra.

Parleremo di donne che si sono costituite in un ‘noi collettivo’ per azzerare confini e differenze, le donne della Cooperativa agricola Insieme nata a giugno del 2003, dopo due anni di analisi del territorio attorno a Bratunac e Srebrenica, per favorire il processo di ritorno a casa delle persone cacciate dalla guerra e il ripristino delle condizioni per la vita in comune. Oggi sono oltre 500 le famiglie associate coinvolte nella produzione di frutti surgelati, marmellate e succhi;

parleremo di DERT, un documentario di Mario e Stefano Martone in fase di realizzazione, che testimonia una straordinaria esperienza collettiva fondata sulla dignità e sul lavoro;

parleremo di lamponi, pezze e voci.

Così Animammersa, nel gesto profondo di seminare germogli non ferma il suo racconto ma lo apre a prospettive di pace e lavoro.

 

il progetto

come partecipare

News Town Media Partner

Animammersa e il 6 Aprile

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L'Aquila 6 Aprile 2012 - foto di Marco D'AntonioAnimammersa  compie cinque anni di vita, gli stessi cinque anni che legano gli aquilani al 6 Aprile 2009. Di vincolo infatti si tratta, a causa del legame che procura il ricordo della violenza fisica subita con il terremoto, per i crolli e le vittime; a causa della violenza psicologica subita, per le vittime e le inutili rassicurazioni, e a causa della ingiustizia che ha visto sperperare denari, risorse, progetti, insieme alla disgregazione di tutta la comunità del Cratere.

Animammersa ha vissuto di vita “politica” raccontando attraverso il teatro e i laboratori il disagio della comunità e la forza di reazione delle donne e dicendo a gran voce che il paesaggio e il suo territorio non possono e non devono essere più beni di scambio politico, bensì bene comune.

Il filo rosso che unisce l’Italia non può essere quello che omogeneizza il paese a causa delle catastrofi naturali e dei dissesti idrogeologici, delle esondazioni, delle alluvioni e dei crolli per sisma come è stato fino ad oggi. Deve essere quello che denuncia e richiede un progetto normativo che tuteli le nostre terre, la nostra cultura, la nostra coesione come società in tutte le sue componenti.

Il progetto “mettiamociunapezza” ideato e voluto da Animammersa nel 2012, è questo. Un gesto politico con una fortissima capacità di coesione sociale che avvicina le persone sotto lo slogan “Una zona rossa, ovunque si trovi, è questione nazionale”. Urban Knitting non vuol dire abbellire gioiosamente monumenti con la lana colorata. Vuol dire mettere in evidenza il grigiore e l’ignavia delle istituzioni davanti a distruzione e incompetenza, insieme alla loro colpevole assenza normativa.

Nella prima edizione del 2012, hanno partecipato più di seimila persone da tutto il mondo, spedendo le pezze colorate che sarebbero servite a evidenziare la cura necessaria al territorio. E’ stata conseguenza naturale trasferire lo stesso tipo di allestimento nel 2013 su un altro territorio colpito da un sisma, l’Emilia. Il nostro slogan, la partecipazione massiccia di altre comunità al progetto, ci hanno detto che le catastrofi oltre ad un dolore privato, sono soprattutto un fatto collettivo che ha bisogno di una soluzione politica, istituzionale, normativa. Non sferruzziamo, agiamo per la polis, facciamo politica.

La definitiva consapevolezza che il progetto sia vicenda di coscienza nazionale viene dal programma di quest’anno. L’edizione del 2014 prevede ancora un allestimento in Piazza Duomo, all’Aquila, a partire dal 1° Aprile e fino alla fatidica data del 6 Aprile, con la costruzione di quanto di più metaforico esista: più ragnatele tessute con lana rossa, inviate ancora una volta da tutto il Paese.
La catenella rossa all’uncinetto con cui Animammersa tesserà le ragnatele è un manufatto tanto più semplice quanto più politico. Nella sua semplice nudità denuncia il vigore di una coesione nazionale, di una indignazione complessiva di fronte alle assenze istituzionali, di una coscienza politica.

Per tutto questo, Animammersa sarà in Piazza Duomo a L’Aquila, quest’anno. Il 5 Aprile con l’installazione delle ragnatele e il 6 aprile anche per proporre un annullo filatelico, in collaborazione con Poste Italiane, e il Patrocinio del Comune di L’Aquila, per commemorare i primi cinque anni dal sisma del 6 Aprile 2009 e il quinquennio di attività di Animammersa.
Le donne di Animammersa saranno comunque in Piazza Duomo a partire dal 1° per lavorare “in loco” e insieme a tutti coloro che vorranno dare una mano alla tessitura della ragnatela e per autofinanziare il progetto attraverso la vendita a contributo di cartoline interamente dedicate alle installazioni di “Mettiamoci una pezza”.

 Il progetto

Una cartolina dall’Aquila

Il filo rosso che unisce l’Italia

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IMG_2907C’è un Fiume Rosso che unisce l’Italia
un fiume rosso di terra e di rabbia,
la unisce e la bagna.
I libri di geografia non ne seguono il corso
e in quelli di storia non trovete il suo nome.
Nessuno parla volentieri del Fiume Rosso.
Arrivato improvviso nella vita di Erto, di Messina, dell’Aquila, si nutre di morti portandosi via i sogni, l’amore…la memoria.
Porta con se i morti che l’Italia ha inghiottito spietatamente nelle sue viscere senza chiamata e senza preavviso.
Che Madre è colei che non si prende cura delle acque dei suoi fiumi, della terra delle sue montagne, della potenza spaventosa dei suoi Vulcani?
E ogni volta che il Fiume Rosso torna a far sentire la sua voce e ad uscire dall’oblio,
ora come nella notte dei tempi,
si maledice il Fato,
la tragedia Imprevedibile,
la punizione Divina.
E i palazzi crescono sotto le scogliere,
gli ospedali sopra le faglie,
le ville attorno ai vulcani.
C’è un Fiume Rosso che attraversa l’Italia
la unisce e la bagna.
Un Fiume Rosso di terra e di rabbia,
di sangue, vergogna e silenzio.
(memoriter)

Nel 2011, i 150 anni dell’Unità d’Italia per noi di Animammersa, sono stati lo spunto per fare una riflessione su uno degli aspetti più drammatici del nostro paese: l’unicità, dal Nord al Sud, del dissesto idrogeologico del Paese a causa di dissennate politiche di consumo del territorio.
L’Italia è tristemente unita anche da questo. Dal Vajont a Gibellina, ogni territorio è continuamente massacrato da frane, alluvioni, esondazioni, crolli, mancanza di leggi che prevedano costruzioni edilizie rigorose in regime antisismico. L’Aquila, città distrutta dal sisma del 2009, ha acuito il senso di impotenza e di rabbia verso l’inadeguatezza istituzionale nella soluzione di questo genere di problemi, prioritari solo nel gergo politichese elettorale.
Questo fiume rosso diventa ora, qui all’Aquila, filo di ragnatela che insieme stiamo costruendo per ribellarci, per far sentire forte e chiaro la voce di quella comunità di cui ognuno di noi si sente parte. La vostra partecipazione amplifica il tono, vibra e diffonde la denuncia che arriva dalla Sardegna, dalla Toscana, dalla Calabria, dalle zone dell’Emilia, dai singoli e dai gruppi che in ogni regione, che ogni giorno si uniscono in un semplice e potente gesto.

Come partecipare       Il progetto      Una cartolina dall’Aquila

come partecipare

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piazza duomo  l'aquilaLa partecipazione al progetto “Mettiamoci una Pezza! ancora una volta” è libera e aperta a tutti.

La nostra idea è quella di creare una “ragnatela” rossa a Piazza Duomo all’Aquila il giorno  6 Aprile 2014.

Abbiamo scelto questo simbolo perchè meglio di altri rappresenta  quell’atteggiamento di immobilismo  contro il quale lanciamo le nostre azioni, siamo intrappolati in un territorio che cade a pezzi

Vorremmo raccogliere:

–        “catenelle” di lana o di cotone il più lunghe possibili e di colore esclusivamente  ROSSO

–        gomitoli di lana e di cotone esclusivamente di colore ROSSO
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Puoi spedire il tuo gomitolo o la catenella presso:

Associazione Culturale Animammersa

c/o Patrizia Bernardi

via Strada Statale 17 Bis 87

67100 Paganica (AQ)

Per facilitare l’organizzazione del nostro lavoro di assemblaggio e per predisporre l’installazione, è importante che il vostro materiale arrivi al massimo per il giorno 1 Aprile 2014.

Comunicaci la tua adesione al progetto lasciando un commento su questa pagina, o sulla pagina facebook oppure invia una e-mail a mettiamociunapezza@gmail.com

Il progetto